L’olio di oliva è un condimento irrinunciabile per la dieta mediterranea, ma quali sono i suoi effetti sul nostro corpo? Scopriamoli insieme
L’olio extravergine di oliva, come tutti noi ben sappiamo, è uno dei condimenti più gustosi e soprattutto immancabili nell’alimentazione e nella cucina di tutti noi: non a caso, d’altronde, rappresenta il cuore pulsante della dieta mediterranea.
Tuttavia, alle volte non sempre ciò che è buono è anche ciò che più fa bene al nostro organismo: e oggi, in particolare, vogliamo parlarvi proprio di alcune conseguenze dell’olio d’oliva. Continuate a leggere insieme a noi per saperne di più.
Negli ultimi tempi l’attenzione è tornata a concentrarsi su un alimenti che oramai fa parte della quotidianità di tutti noi, ovvero l’olio di oliva. A riaccende i riflettori su questo condimento così irrinunciabile e inestimabile, nello specifico, è stata una ricerca condotta da un team di esperti dell’Università della Florida insieme al National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases. L’attenzione, come vi abbiamo anticipato, si è in particolar modo concentrata proprio su un elemento cardine della nostra dieta mediterranea.
Stiamo parlando, per l’appunto, proprio dell’olio extravergine di oliva. Da sempre, d’altronde, si parla di questo condimento per tantissimi motivi. Innanzitutto perché basta una sua sola goccia per rendere i nostri piatti molto più gustosi e soprattutto imperdibili. In secondo luogo perchè per molto tempo si è chiacchierato in merito a quelli che sono gli effetti benefici che l’olio d’oliva può avere sul nostro organismo. Sebbene queste siano tutte cose vere, ci sono anche dei contro che tuttavia non possiamo ignorare.
Secondo quanto emerso con questo studio, infatti, pare proprio che in alcune specifiche situazioni l’assunzione di olio d’oliva possa in realtà non rappresentare un vero e proprio toccasana. Ma, anzi, che possa costituire anche un possibile pericolo: stiamo parlando, in particolar modo, di quei soggetti che sono a rischio per quanto riguarda lo sviluppo di malattie cardiovascolari.
Dopo aver esaminato ben quaranta adulti che decidevano di assumere olio d’oliva nella propria alimentazione a base vegetale, è emerso un miglioramento cardiometabolico in ognuno dei partecipanti. Ma, allo stesso tempo, proprio l’applicazione dell’olio d’oliva dava inizio a una serie di differenze per quanto riguarda i livelli di colesterolo LDL, vale a dire per chi non lo sapesse il cosiddetto colesterolo cattivo.
Per dirla in parole povere, coloro che riducevano l’apporto di olio extra vergine di oliva, andavano incontro anche a una riduzione dei valori di questo colesterolo LDL, a differenza invece di coloro che non frenava questa assunzione. Il rischio, a lungo andare secondo quanto dichiarato dagli esperti, potrebbe essere un aumento del rischio di sviluppare infarti o anche ictus.
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