Affrontare un viaggio da soli: l’esperienza unica che arricchirà la vostra vita di grandi esperienze. Ecco alcuni consigli.
Viaggiare da soli è un’esperienza unica che vi permetterà di entrare in contatto con parti nascoste di voi stessi. Molti immaginano questi viaggi ricchi di solitudine e che isolino la gente, ma non è così. Ogni esperienza parla in autonomia, ma la maggior parte di quello che è stato per me viaggiare da solo non ha mai significato essere effettivamente solo. Un viaggio che per poterselo godere al meglio è giusto fare delle considerazioni. Prima di tutto, perché farlo?
Tutti possono viaggiare da soli. Questo è un fatto e non un opinione, dipende sempre come lo si affronta. Scegliere di viaggiare da soli significa affrontare il mondo e scoprire cosa il mondo ha in serbo per noi. Quando siamo soli il viaggio muta e ci offre una serie di situazioni che è difficile riuscire a vivere in contesti di coppia o di gruppo. Viaggiare da soli significa imparare a rompere le confort zone; significa scegliere cosa ci fa stare bene, senza alcun compresso; viaggiare soli significa imparare a socializzare. Per poter entrare in quest’ottica ecco alcune considerazioni e consigli così da vivere al meglio questo tipo di viaggio.
Come già accennato, viaggiare da soli non significa essere soli. Questa è una nostra scelta, non è una conditio sine qua non. La prima volta sarà difficile anche sorridere ad un coabitante di un ostello o in una caffetteria, ma lentamente vi scioglierete. Non è carattere, è natura. La natura che ci trascina lentamente a cercare con chi condividere il tempo. Non frenate questo istinto, lasciate che l’universo vi ci accompagni. Abbandonate ogni isolante sociale come cuffie o altri oggetti che ci isolano. Se avete bisogno di un riscontro, provate a vivere una piccola esperienza da soli nella vostra città. Basterà una cena e capirete come cambia tutto, anche la concezione del tempo.
Prima di affrontare il mio primo viaggio in solitaria impiegai mesi di programmazione. L’ansia del minimo errore, dell’imprevisto attanaglia il cuore di ogni libero viaggiatore. Ma viaggiare significa anche vivere gli imprevisti. Programmate il minimo indispensabile e lasciate che il viaggio vi porti a scegliere cosa fare e dove andare. Non sarà programmando ogni giorni che avrete modo di fermare gli imprevisti. Vivete le disfatte, perdetevi per le strade e andate alla ricerca nel mondo reale e non dietro un telefono. Questo non significa, però, non sapersi informare.
Viaggiare da soli significa non avere un appoggio quotidiano se facciamo qualche errore o finiamo in zone poco raccomandabili. L’imprevisto lo dobbiamo affrontare da soli, con i nostri strumenti e questo non ci deve spaventare, anzi, è un modo per accrescere noi stessi e le nostre capacità. Ma informarsi non significa programmare. Capire come funziona una società, una cultura, usi e costumi, oltre che ambienti e strade. Un telefono non potrà informarvi più della vostra esperienza, ma essere sprovvisti di informazioni può portarvi ad incorrere in momenti spiacevoli
Momenti spiacevoli o ricchi di imprevisti possono succedere, anche a chi viaggia da solo. Non abbiamo la sicurezza di un gruppo o di una coppia per riuscire a gestire la situazione. Dobbiamo fare conto solo sulle nostre forze e sulla nostra sicurezza. Ma, come abbiamo detto, il viaggio è fatto anche di imprevisti e viverli è parte dell’esperienza. Esperienza, la nostra parola chiave. Vivere l’esperienza che il viaggio ha da offrirti e che è frutto totalmente delle tue scelte, senza alcun compromesso. Ma questi momenti, anche i migliori e i peggiori, sfumano nel cassetto dei ricordi.
Un altro consiglio utile per chi si vuole imbarcare in questa avventura è quello di avere un diario di viaggio. Non sono mai stato un amante dei diari, ho sempre trovato difficile rapportarmici, ma in viaggio è diverso. Quando sei viaggio, da solo, hai bisogno di uno spazio dove racchiudere le tue esperienze. Un diario personale, vostro, dove potete farci quello che volete, scrivere, disegnare, conservare oggetti. Lasciate che diventi il vostro compagno di viaggio sul quale racchiudere e lasciare che i vostri pensieri vengano custoditi.
Infine, non siate frettolosi con voi stessi. Cercate di capire cosa significa viaggiare da soli passo dopo passo. Non bruciate le tappe rischiando di prendere un treno per una località che non sapete nemmeno come si pronuncia. Affacciatevi verso le prime esperienze, provate ad avventurarvi nella vostra regione. Imparate dai vostri errori e programmate il viaggio dopo, magari aggiungendo tappe o allontanandovi ulteriormente. Siate progressivi nelle esperienze o non capirete cosa state vivendo.
Per quanto si possano dire tante altre cose, i consigli più specifici dipendono da persona a persona, in base a come si vivono certe esperienze. Possiamo dispensare consigli totalizzanti, ma è essenziale che, definite alcune direttive simili per tutti, il resto si viva personalmente. Lanciatevi verso il mondo e fidatevi che l’universo vi prenderà senza lasciarvi cadere.
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