Da quando curo le orchidee in questo modo, non sono mai state così belle

Come curare le orchidee: il modo per prendersi cura di queste piante e renderle più belle che mai, informazioni e consigli.

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Curare le orchidee: il modo per prendersi cura di queste piante e renderle più belle che mai – retididedalus.it

Dall’aspetto delicato ed elegante, le orchidee sono tra i fiori più belli e amati al mondo. Originarie delle zone tropicali o sub-tropicali di Asia, America centrale e Sudamerica, le Orchidaceae sono in grado di adattarsi a ogni genere di habitat, fatta eccezione per i deserti e i ghiacciai. Nonostante la loro adattabilità, queste piante richiedono cure attente per poter sopravvivere agli ambienti domestici. Ecco dunque come prendersi cura delle orchidee e dei suoi bellissimi fiori.

Consigli sulla cura delle orchidee: come prendersi cura di queste bellissime ed eleganti piante

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Informazioni sulla coltivazione delle orchidee – retididedalus.it

Per rendere più pulita l’aria ed eliminare sostanze tossiche e inquinanti è possibile ricorrere alle piante, che hanno il potere di garantire il benessere psicofisico delle persone. Tra le piante più belle capaci di trasformare il giardino in un luogo da sogno vi sono le orchidee.

Le orchidee appartengono alla famiglia delle Orchidacee (nome scientifico di Orchidaceae Juss, secondo la classificazione tassonomica risalente al 1789). Si tratta di una famiglia di piante erbacee perenni, appartenenti all’ordine Asparagales. Come anticipato, le Orchidaceae sono in grado di adattarsi a ogni genere di habitat: nella penisola italiana crescono spontaneamente circa 29 generi, per circa 189 tra specie e sottospecie. Ma come fare a prendersi cura di queste piante? Ecco qualche consiglio.

I consigli per curare le orchidee

Le orchidee necessitano di ambienti caldi e luminosi, senza l’esposizione diretta ai raggi del sole o a fonti di calore. Importante è poi la quantità d’acqua. Queste piante necessitano di una dose moderata di acqua, preferibilmente piovana o distillata e non di rubinetto per ridurre la quantità di cloro. L’innaffiatura non deve superare le quattro volte a settimana e deve essere evitata se il terreno della pianta è ancora umido.

La tecnica consigliata per annaffiare la pianta è quella per immersione e consiste nell’immergere il vasetto della piantina in un recipiente pieno d’acqua e aspettare al massimo trenta minuti per permettere a tutte le radici di bagnarsi. Dopo averla immersa nell’acqua, lasciarla sgocciolare e asciugare all’aria per più di un’ora, assicurandosi che non ci siano ristagni d’acqua nelle foglie e nei fiori prima di riporre la pianta nel suo luogo abituale. Per capire quando la pianta ha bisogno di acqua bisogna controllare le radici che fuoriescono dal vaso: se il colorito è di un verde intenso allora sono ancora bagnate; se hanno un colore sulle tonalità dell’argento, allora necessitano di essere annaffiate.

Le orchidee necessitano di una soluzione a base di acqua e glucosio, da somministrare con frequenza nel terreno. La composizione del concime ideale per l’orchidea deve costituirsi di azoto in misura doppia rispetto al potassio e al fosforo. Si deve sempre mantenere l’orchidea nel vaso originale di acquisto dato che qui è presente un composto riproducente l’habitat naturale della pianta.

I giardinieri consigliano di sfruttare i keiki, ovvero piccoli germogli che crescono dalla pianta madre. Se curati adeguatamente, questi germogli possono diventare piante autonome, tramite talea. Questo metodo consentirà di moltiplicare le orchidee e riempire casa e giardino con questi bellissimi fiori.

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