La frattura all’interno della maggioranza si fa sempre più evidente, con Lega e Forza Italia che sembrano navigare su rotte diverse
La scena politica italiana è nuovamente al centro di accesi dibattiti, questa volta riguardanti la nuova manovra finanziaria. La frattura all’interno della maggioranza si fa sempre più evidente, con Lega e Forza Italia che sembrano navigare su rotte diverse. A Pontida, durante l’annuale raduno leghista, si sono susseguiti gli interventi del ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti e del vicepremier Matteo Salvini, delineando una visione chiara sulle future direzioni economiche che il governo intende perseguire.
Giorgetti ha aperto il dibattito sottolineando l’importanza di richiedere sacrifici a chi “ha più possibilità“, escludendo categoricamente negozianti e operai da questa categoria. La sua posizione mira a una redistribuzione equa degli oneri fiscali, facendo leva sull’articolo 53 della Costituzione Italiana. Poco dopo è stata la volta di Salvini che ha tagliato corto: “Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai“. Queste parole non solo rafforzano la linea già tracciata da Giorgetti ma lanciano anche un chiaro messaggio al vicepremier Antonio Tajani e alla sua contrarietà verso nuove tassazioni.
Dall’altra parte dello schieramento politico troviamo Forza Italia che ribadisce la necessità di abbassare le tasse piuttosto che introdurne di nuove. Tajani propone come alternative le privatizzazioni e una nuova imposta sui giganti del web, seguendo un filone già esplorato in ambito comunitario ma ancora pieno di incognite.
Il Mef è attualmente alla ricerca delle migliori soluzioni per rendere strutturali alcune misure fiscali come il taglio del cuneo fiscale o l’accorpamento delle aliquote Irpef. Tra le ipotesi valutate vi è quella dell’uniformazione dell’Ires per banche ed assicurazioni o un possibile dilazionamento delle imposte differite attive (Dta), senza tuttavia considerare contributi volontari o extra-profitti.
Nel tentativo di reperire ulteriori risorse finanziarie si guarda anche alle privatizzazioni con Eni, Mps e Poste Italiane già nel mirino quest’anno per un introito complessivo di 3 miliardi. Inoltre, si prevedono revisioni sulle cosiddette tax expenditures per razionalizzare agevolazioni ed esenzioni fiscali presenti nel sistema italiano.
L’intervento dal palco pontidiano del primo ministro ungherese Viktor Orban ha aggiunto ulteriore pepe alla discussione con dichiarazioni forti sull’immigrazione irregolare in Europa.
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