L’attacco ha provocato un vasto incendio che si è rapidamente diffuso tra le tende, mettendo in pericolo la vita dei numerosi civili presenti nell’area
Un raid aereo israeliano ha colpito un campo tendato che ospitava sfollati palestinesi vicino all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Questo attacco ha causato la morte di almeno quattro persone e il ferimento di altre settanta con gravi ustioni. L’attacco ha provocato un vasto incendio che si è rapidamente diffuso tra le tende, mettendo in pericolo la vita dei numerosi civili presenti nell’area.
Il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane (Idf), Avichai Adraee, ha dichiarato che l’obiettivo del raid era colpire “terroristi che operavano in un complesso di comando e controllo” situato nell’ex ospedale dei Martiri di Al Aqsa. Secondo Adraee, i membri del gruppo Hamas utilizzavano il complesso dell’ospedale per pianificare ed eseguire operazioni terroristiche.
Non solo l’ospedale è stato teatro degli attacchi israeliani. Una scuola ‘Mufti’, adibita a rifugio per migliaia di bambini e donne sfollati dalle loro case, è stata colpita da un altro attacco israeliano che ha causato la morte di 22 persone e ferito altre 80.
Nel campo profughi di Jabalia nel nord della Striscia è stato segnalato un altro raid aereo su un centro distribuzione aiuti alimentari con un bilancio tragico: almeno dieci morti e trenta feriti.
Parallelamente agli eventi nella Striscia, quattro soldati delle Idf sono stati uccisi in Israele da droni lanciati da Hezbollah contro una base militare vicino a Binyamina. Questo attacco dimostra la capacità del gruppo libanese Hezbollah di colpire obiettivi all’interno del territorio israeliano nonostante le misure difensive adottate.
Le tensioni si estendono anche al confine con il Libano dove circa 25 razzi e missili sono stati lanciati contro le comunità israeliane dai complessi terroristici Hezbollah situati vicino alle postazioni Unifil nel Libano meridionale. Le Forze armate israeliane hanno condotto raid terrestri mirati basandosi su informazioni precise d’intelligence localizzando centinaia d’armamenti puntati verso Israele.
Nonostante gli sforzi dell’Unifil, dispiegata per implementare la risoluzione 1701 del Consiglio sicurezza delle Nazioni Unite volta a impedire operatività armata Hezbollah a sud del fiume Litani, le tensioni rimangono elevate. Le Idf mantengono una comunicazione continua con l’Unifil cercando minimizzare i danneggiamenti verso il personale Onu nonostante la presenza complicata nella zona conflittuale.
In questo contesto difficile, emerge chiaramente quanto sia urgente trovare una soluzione politica e diplomatica alla crisi in atto per evitare ulteriori perdite innocenti e garantire sicurezza nella regione.
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