Nonostante le intimidazioni militari, il governo taiwanese insiste sul fatto che solo la popolazione dell’isola può decidere il proprio futuro
La Cina ha ribadito la sua ferma posizione riguardo la questione di Taiwan, sottolineando che non escluderà mai l’uso della forza per riunificare l’isola al continente. Questa dichiarazione arriva in un momento di crescente tensione tra Pechino e Taipei, evidenziata dalle recenti manovre militari cinesi che hanno circondato l’isola.
Il 14 ottobre, le forze armate cinesi hanno lanciato le esercitazioni ‘Joint Sword 2024/B‘, un’imponente dimostrazione di forza con un blocco aero-navale intorno a Taiwan. Questa mossa è stata interpretata come un chiaro avvertimento contro gli “atti separatisti” seguiti alle dichiarazioni indipendentiste del presidente taiwanese William Lai durante la Festa nazionale del 10 ottobre. La Cina considera Taiwan una parte “inalienabile” e “sacra” del suo territorio, e queste manovre riflettono la determinazione di Pechino a preservare l’integrità territoriale della nazione, anche ricorrendo alla forza se necessario.
Nonostante le intimidazioni militari, il governo taiwanese insiste sul fatto che solo la popolazione dell’isola può decidere il proprio futuro. Le esercitazioni hanno suscitato una forte condanna internazionale, soprattutto da parte degli Stati Uniti.
Secondo Tsai Ming-yen, direttore generale dell’Ufficio per la sicurezza nazionale di Taiwan, le manovre militari cinesi hanno avuto un effetto controproducente, rendendo la comunità internazionale più favorevole alla causa taiwanese.
Nelle ultime 24 ore al momento dell’esercizio ‘Joint Sword‘, il ministero della Difesa di Taiwan ha rilevato una significativa attività militare cinese nei dintorni dell’isola: 22 aerei e 5 navi da guerra sono stati attivi intorno a Taiwan. Di questi, 13 jet hanno attraversato la linea mediana entrando nella zona di identificazione di difesa aerea (Adiz) settentrionale e sudoccidentale dell’isola. Le forze armate taiwanesi hanno monitorato attentamente gli sviluppi rispondendo adeguatamente alla situazione.
L’esercito popolare di liberazione ha dimostrato capacità notevoli durante le esercitazioni ‘Joint Sword‘, lanciando un blocco simulato attorno all’isola con una flotta composta da 34 navi tra Marina e guardia costiera e schierando il gruppo d’attacco della portaerei Liaoning in posizione strategica est a Taiwan. Inoltre, è stato registrato il numero record di 153 aerei coinvolti in un solo giorno d’esercizio nell’Adiz DIZ taiwanese.
Queste azioni sottolineano l’intensità con cui la Cina persegue i suoi obiettivi territoriali riguardanti Taiwan. Nonostante gli appelli internazionali al dialogo e alla moderazione, Pechino continua ad adottare una postura aggressiva per dissuadere qualsiasi tentativo indipendentista da parte dell’isola o interferenza esterna nella questione.
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