La notizia della rimozione del ministro è stata comunicata all’interessato solamente dieci minuti prima dell’annuncio ufficiale al pubblico
Un terremoto politico ha scosso il governo israeliano in un momento di tensione crescente. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha preso la decisione drastica di licenziare il ministro della Difesa Yoav Gallant, sostituendolo con Israel Katz, precedentemente a capo del ministero degli Esteri. Questa mossa arriva mentre Israele è impegnato in operazioni militari su più fronti: raid continui che causano morti e feriti su Gaza, in Cisgiordania e nel sud del Libano. La notizia della rimozione di Gallant è stata comunicata all’interessato solamente dieci minuti prima dell’annuncio ufficiale al pubblico.
La decisione di Netanyahu non è passata inosservata né senza conseguenze. Migliaia di persone hanno manifestato la loro opposizione scendendo nelle piazze delle principali città israeliane.
Anche il presidente Isaac Herzog ha espresso preoccupazione per le possibili ripercussioni politiche interne in un periodo così critico per la sicurezza nazionale. Herzog sottolinea come la priorità dovrebbe essere mantenere l’unità e la stabilità interna per garantire la sicurezza dello Stato.
Il premier Netanyahu ha giustificato questa scelta radicale con una “sfiducia reciproca” maturata nel tempo tra lui e Gallant. Tale situazione avrebbe reso impossibile una gestione efficace delle operazioni militari attualmente in corso contro Gaza e Libano, secondo le parole dello stesso Netanyahu.
Approfondendo le ragioni del deterioramento dei rapporti tra i due, Netanyahu ha evidenziato come fossero emerse divergenze significative sulla gestione della guerra attuale. Nonostante i tentativi di appianare queste differenze, esse si sono rivelate insormontabili.
Israel Katz, il nuovo ministro della Difesa nominato da Netanyahu, ha espresso gratitudine per questa fiducia ricevuta promettendo impegno totale nella conduzione delle forze armate verso la vittoria.
L’opposizione non è rimasta a guardare: Yair Lapid ha definito l’allontanamento di Gallant un “atto di follia”, mentre Yair Golan invita alla mobilitazione popolare attraverso proteste ed uno sciopero generale come risposta al licenziamento del ministro della Difesa.
Anche l’Hostages and Missing Families Forum si è espresso contro questa decisione governativa vedendola come un potenziale ostacolo alla risoluzione dell’accordo sugli ostaggi; chiedono quindi al nuovo ministro un impegno chiaro verso una rapida conclusione del conflitto.
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