Numerose celebrità hanno espresso disappunto e preoccupazione attraverso i social media, condividendo sentimenti che spaziano dallo sconforto alla paura
La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane del 2024 ha scosso profondamente il mondo dello spettacolo statunitense. Numerose celebrità di Hollywood hanno espresso il loro disappunto e preoccupazione attraverso i social media, condividendo sentimenti che spaziano dallo sconforto alla paura per il futuro. Christina Applegate, nota per la sua partecipazione nella serie “Samantha chi?”, si è rivolta direttamente ai suoi follower su X (precedentemente noto come Twitter), chiedendo spiegazioni e esprimendo preoccupazione per i diritti delle donne, temendo che possano essere minacciati dalla nuova amministrazione.
Jamie Lee Curtis, icona del cinema horror e attivista sociale, ha evidenziato su Instagram come la rielezione di Trump potrebbe significare un ritorno a politiche più restrittive e potenzialmente draconiane. Ha sottolineato l’importanza della solidarietà verso le minoranze, le donne e la comunità LGBTQ+, invitando al contempo alla resistenza attiva contro ogni forma di tirannia. La Curtis si è impegnata personalmente a supportare chiunque si senta minacciato da questa nuova realtà politica.
Anche nel mondo della musica ci sono state reazioni forti. Billie Eilish ha definito la situazione una “guerra alle donne“, mentre artisti come Cardi B hanno espresso in modo conciso ma intenso il loro dissenso attraverso storie su Instagram.
Queste dichiarazioni riflettono un senso diffuso di ingiustizia e rabbia tra gli artisti, molti dei quali temono che i progressi sociali degli ultimi anni possano essere rapidamente erosi.
Non tutte le reazioni sono state dirette esclusivamente contro Trump o i suoi sostenitori. Alcune celebrità hanno colto l’occasione per criticare anche l’establishment democratico. Il regista Adam McKay, ad esempio, ha messo in discussione le strategie adottate dal partito Democratico durante la campagna elettorale, suggerendo che queste possano aver contribuito alla sconfitta del candidato democratico.
In mezzo al clima generalmente cupo tra le star di Hollywood, alcuni hanno cercato rifugio nell’ironia. Michael Ian Black ha proposto un approccio sarcastico alla situazione invitando a fare in modo che questa sia “la migliore fine dell’America di sempre”. Questa tendenza all’utilizzo dell’umorismo come meccanismo difensivo evidenzia quanto profondamente questa elezione abbia toccato non solo gli aspetti politici ma anche emotivi degli americani.
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