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Alla Triennale di Milano: la monografia definitiva su Elio Fiorucci

Alla Triennale di Milano, dal 16 marzo, si prepara un evento imperdibile: la più ampia mostra mai dedicata a Elio Fiorucci.

Questo stilista e imprenditore di fama mondiale, nato nel 1935 a Milano e scomparso nel 2015, ha lasciato un segno indelebile nel panorama della moda e della cultura giovanile, tanto che la sua figura è tornata al centro dell’attenzione. Fiorucci non è solo un nome nella moda; è un’icona che ha saputo mescolare creatività, imprenditorialità e un tocco di audace cool hunting.

La magia di Milano e il fenomeno Fiorucci

La mostra si svolge proprio nel cuore di Milano, un luogo emblematico dove il genio creativo di Fiorucci ha preso forma. Stefano Boeri, presidente della Triennale, afferma che “abbiamo voluto riempire il vuoto di una formidabile amnesia”. Infatti, Milano è stata, per almeno vent’anni, un epicentro di idee fresche e rivoluzionarie, influenzando non solo il mondo della moda, ma anche l’arte, il design, e persino la pubblicità. Questo periodo di fermento è stato fortemente intrecciato alla personalità vivace e innovativa di Fiorucci, che ha colorato le strade della città con le sue creazioni stravaganti.

Elio Fiorucci una mostra alla Triennale di Milano- Foto: Instagram @elio_fiorucci_friends- retididedalus.it

Fiorucci ha letteralmente invaso Milano con colori e forme che si opponevano alla drammaticità degli anni Settanta, affermandosi come un simbolo di libertà e creatività. Con le sue aperture, uniche nel panorama milanese, ha saputo combinare stili e culture in modi inaspettati, ridisegnando il concetto di moda e trasformando il suo negozio in un punto di riferimento. Non è solo un inventore di stili, ma un creatore di un’atmosfera che continua a ispirare artisti e designer anche oggi.

Un’esposizione multimediale straordinaria

Curata con attenzione da Judith Clark, la mostra offre un allestimento quasi teatrale, frutto della collaborazione con Fabio Cherstich. La esposizione è pensata per accompagnare il visitatore in un viaggio cronologico attraverso la vita e la carriera di Fiorucci. Si potranno ammirare oggetti, articoli e persino registrazioni audio inedite, che permetteranno di ascoltare le storie che Fiorucci ha raccontato e vissuto. Alcuni dei momenti chiave della sua carriera includono l’apertura del suo primo negozio a Milano nel 1967 e l’espansione a New York nel 1976, realizzato con la collaborazione di illustri architetti come Ettore Sottsass e Andrea Branzi.

Non mancano nemmeno i riferimenti alla sua amicizia con celebrità come Madonna e Andy Warhol, che hanno frequentato i suoi spazi. Le collaborazioni e le creazioni di Fiorucci sono espressioni di un tempo e di un luogo, ma anche di una visione per il futuro. È una storia che si intreccia con la moda, ma anche con l’arte e la cultura pop, rendendo l’esperienza della mostra qualcosa di assolutamente unico e coinvolgente.

Esplorando il cuore della creatività

Un altro punto interessante della mostra è rappresentato dallo spazio Cuore della Triennale, che funge da centro di studi, ricerche e archivi. Qui, i visitatori potranno scoprire una selezione di volumi e riviste provenienti dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Queste opere hanno un focus particolare sulla moda, offrendo una prospettiva più ampia sulla cultura che Fiorucci ha contribuito a plasmare.

Accompagna la mostra un catalogo ricco di contributi di studiosi e esperti nel campo della creatività, sia in italiano che in inglese. Questo catalogo non è solo una semplice guida, ma un vero e proprio compendio di opere che esplorano i temi e i linguaggi che Fiorucci ha affrontato nel corso della sua carriera. Così, l’esperienza visiva viene amplificata da un’analisi approfondita dei concetti che l’hanno ispirato.

Un album che celebra l’immaginario Fiorucci

In occasione della mostra, è disponibile anche un album intitolato “Il giro del mondo per Elio Fiorucci”. Curato da Judith Clark insieme a Adelita Husni-Bey, l’album include non solo un’introduzione all’immaginario di Fiorucci, ma anche una conversazione inedita che svela dettagli sul suo lavoro e sulla sua filosofia creativa. La presenza dell’artista Husni-Bey, figlia di Mirella Clemencigh, storica collaboratrice di Fiorucci, arricchisce ulteriormente il dialogo sull’impatto che questo stilista ha avuto nel corso dei decenni, offrendo un punto di vista personale e profondo.

L’opera di Fiorucci, le sue visioni e il suo impatto culturale continuano a vivere nei cuori e nelle menti delle nuove generazioni, facendo di quest’evento non solo una celebrazione, ma un’importante riflessione su come la moda, la cultura e l’arte possano essere interconnesse in modi sorprendenti.

Rossana Muraca

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