La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha delineato un piano potenzialmente rivoluzionario
Venerdì, in una conferenza stampa che ha attirato l’attenzione internazionale, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha delineato un piano potenzialmente rivoluzionario. Con l’obiettivo di scongiurare l’imposizione di pesanti dazi sui prodotti europei da parte del rieletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, von der Leyen ha proposto un incremento nell’acquisto di gas naturale liquefatto (GNL) dagli USA. Questa mossa è vista come una strategia per mantenere buone relazioni commerciali con gli Stati Uniti, evitando così possibili tensioni tariffarie.
Il gas naturale liquefatto rappresenta oggi uno dei principali prodotti esportati dagli Stati Uniti verso l’Europa. La conversione del gas in forma liquida permette il suo trasporto transoceanico su larga scala. Secondo i dati forniti dall’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER), nel 2023 i paesi dell’Unione Europea più il Regno Unito hanno importato circa 155 miliardi di metri cubi di GNL, con una quota significativa proveniente dagli USA. Questo volume rappresenta un aumento sostanziale rispetto agli anni precedenti, soprattutto a seguito della riduzione delle importazioni di gas dalla Russia dovuta alla crisi ucraina.
La proposta di von der Leyen non è solo una questione energetica ma si inserisce in un contesto più ampio di diplomazia economica e commerciale. Aumentare le importazioni di GNL dagli Stati Uniti potrebbe servire come strumento per prevenire l’introduzione di nuovi dazi su altri prodotti europei da parte dell’amministrazione Trump.
Questa strategia riflette un approccio transazionale alle relazioni internazionali, dove gli accordi commerciali vengono utilizzati come strumento per raggiungere obiettivi politici più ampi.
Nonostante le intenzioni positive espresse da von der Leyen, alcuni esperti rimangono scettici sulla fattibilità e sull’efficacia del piano proposto. Laurent Ruseckas, esperto del settore energetico presso S&P Global, evidenzia come l’Unione Europea non abbia la capacità diretta di acquistare GNL; piuttosto sono gli acquirenti privati a stipulare contratti sul mercato globale. Di conseguenza, qualsiasi tentativo da parte dell’UE di influenzare queste decisioni commerciali potrebbe avere effetti limitati senza una coordinazione efficace tra gli stati membri e il settore privato.
La strategia suggerita da von der Leyen non è completamente nuova nel panorama delle relazioni UE-USA. Già nel 2018 Jean-Claude Juncker aveva negoziato con successo con Trump promettendo maggior acquisti europei sia in terminologia energetica che agricola (semi di soia). Sebbene questa tattica fosse stata accolta positivamente dall’allora presidente americano come vittoria politica personale, rimane aperta la questione se simili accordamenti possano essere considerati soluzioni a lungo termine o semplicemente misure temporanee per evitare conflitti tariffari immediati.
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