Luca Barbareschi ha dichiarato di aver dato la sua disponibilità per assumere la guida del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Nonostante la mancanza di proposte formali, ha rivelato che il suo nome è circolato tra le personalità che potrebbero occupare questo ruolo. La situazione attuale presenta un’interessante opportunità per lui, che sente di avere il sostegno di vari amici e colleghi nel settore cinematografico. Sottolinea come tanti critici e professionisti del cinema lo considerino un buon formatore e una persona adatta alla posizione. Ma, per il momento, tutto resta nel limbo delle possibilità non concretizzate. Barbareschi ha escluso di voler fare nomi, non ritenendolo opportuno, e ha affermato di essere stato contattato pure da diverse persone a riguardo, ma nessuna offerta concreta è ancora arrivata.
C’è anche la questione riguardante il suo coinvolgimento con altri importanti eventi di settore, come la Biennale e teatri di grande prestigio come il Stabile di Catania e quello di Palermo. Barbareschi ha messo in evidenza come le richieste siano molte, ma al contempo, spiega con frustrazione, nella realtà non si è mai materializzato alcunché. Questo lascia intendere che ci siano opportunità, ma anche complicazioni nel realizzarle.
Un uomo libero e la sua scelta politica
Nell’intervista, Barbareschi ha affermato con fermezza di considerarsi un “uomo libero”, spiccando per il coraggio di esprimere le sue idee politiche senza timori. Ha rivelato di aver votato per Giorgia Meloni, sottolineando come nella democrazia sia suo diritto dichiararlo. Una posizione che ha suscitato dibattiti, specialmente in un contesto politico dove la polarizzazione è forte. A questo proposito, ha risposto ai critici che lo definiscono divisivo, chiarendo che il lavoro che ha svolto nel corso della sua carriera non può essere messo in discussione, neppure dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle.
Luca Barbareschi ha voluto ribadire la sua visione, affermando che questo Paese, in cui si vive di polemiche, spesso giudica senza conoscere a fondo le persone e i loro trascorsi. Il suo approccio aperto alle questioni politiche è in linea con la sua personalità artistica: vuole essere trasparente e onesto, senza nascondere le proprie scelte. Questo aspetto del suo carattere emerge forte e chiaro, rendendolo un personaggio affascinante nel panorama culturale italiano.
Un professionista con una lunga carriera
Barbareschi non è solo un amante delle polemiche; anzi, si definisce un professionista che ha dimostrato il suo valore nel corso di una carriera cinquantennale. Il suo lavoro parla per lui e sostiene che la qualità dei film che ha diretto e interpretato è la prova meglio eloquente di ciò che ha da offrire. Il suo desiderio è di essere scelto da chi riconosce le sue capacità e il suo impegno nella formazione dei giovani talenti.
La formazione è un tema che gli sta particolarmente a cuore, e ne ha parlato con entusiasmo, menzionando l’importanza di piccoli progetti come la Scuola Gian Maria Volontè da lui desiderata all’interno del Teatrò Eliseo. Un’idea che si basa sul principio di una transizione fluida di conoscenze tra artisti, un vero e proprio passaggio del pensiero, come lo ha definito lui. Nonostante le porte chiuse e il silenzio da parte del Ministero della Cultura, Barbareschi sente di avere molti sostenitori che fanno il tifo per lui nel settore.
Il panorama che emerge dall’intervista è quello di un uomo pronto a nuove sfide, aperto al mondo che lo circonda ma chiaramente deciso su cosa può e vuole apportare. Un professionista unico nel suo genere, che dimostra di avere sia il carisma che il percorso necessario avanti per una nuova avventura nel cinema italiano.