Come riferito dalle autorità ucraine, il lancio è partito dalla regione di Astrakhan e ha coinvolto sei missili RS-26 Rubezh
Per la prima volta dall’inizio del conflitto in Ucraina, la Russia ha effettuato un attacco con dei missili balistici intercontinentali (ICBM), segnando un’escalation significativa nel conflitto. Come riferito dalle autorità ucraine, il lancio è partito dalla regione di Astrakhan e ha coinvolto sei missili RS-26 Rubezh, noti per la loro capacità di colpire obiettivi a migliaia di chilometri di distanza. Questo attacco ha colpito in particolare la regione di Dnipro, un’area strategicamente importante e densamente popolata, con un primo bilancio che riporta almeno due feriti.
Le potenzialità del missile RS-26 Rubezh
Il missile RS-26 Rubezh ha destato preoccupazione a livello internazionale per le sue potenzialità. Dotato di una gittata che supera i 5.000 chilometri, questo missile può trasportare sia testate convenzionali che nucleari, rendendolo una minaccia diretta non solo per l’Ucraina, ma potenzialmente anche per altri paesi europei. La scelta da parte della Russia di utilizzare un’arma di tale portata indica una volontà di intensificare il conflitto, aprendo a scenari difficili da prevedere.
La reazione del Cremlino all’attacco
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha mantenuto un silenzio ufficiale sull’attacco, rispondendo ai giornalisti che non aveva nulla da dire e rimandando a questioni di competenza del Ministero della Difesa.
Questo comportamento è emblematico della strategia russa, che spesso evita di commentare direttamente gli sviluppi militari, mantenendo un’aura di ambiguità riguardo alle proprie intenzioni.
La strategia offensiva ucraina
Negli ultimi giorni, i missili hanno giocato un ruolo cruciale anche nella strategia offensiva ucraina. Dopo aver ricevuto l’approvazione degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, Kiev ha cominciato a lanciare missili a lungo raggio, come gli Atacms e gli Storm Shadow, contro obiettivi militari russi, concentrandosi in particolare sulla regione di Kursk. Questi attacchi hanno portato all’abbattimento di alcuni dei missili britannici da parte dei sistemi di difesa aerea russi, evidenziando una crescente tensione e una corsa agli armamenti che caratterizza la fase attuale del conflitto.
Accuse da parte della Russia verso gli Stati Uniti
Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha accusato gli Stati Uniti di voler prolungare le operazioni militari in Ucraina, insinuando che l’amministrazione Biden stia cercando di garantire continuità negli aiuti militari a Kiev. Secondo Zakharova, il Pentagono sarebbe colpevole di voler trasferire rapidamente il resto degli aiuti militari al governo ucraino, prima dell’insediamento di un possibile nuovo presidente, Donald Trump, che potrebbe avere una visione differente riguardo al conflitto.
La crescente tensione tra Mosca e Kiev
Le tensioni tra Mosca e Kiev si stanno intensificando, e le recenti azioni militari indicano che il conflitto potrebbe entrare in una nuova fase. La comunità internazionale sta osservando con crescente preoccupazione, consapevole che ogni escalation potrebbe avere conseguenze devastanti non solo per l’Ucraina, ma anche per la stabilità dell’intera regione europea.