La protesta è una risposta alla recente manovra economica del governo, che prevede una riduzione del debito pubblico attraverso tagli alla spesa sociale
Il 29 novembre si preannuncia come una data cruciale per il mondo del lavoro in Italia, con un grande sciopero generale che coinvolgerà tutti i settori, sia pubblici che privati. La protesta è stata indetta da Cgil e Uil, due dei principali sindacati italiani, e avrà una durata di 24 ore, con inizio alle 21 di giovedì 28 novembre e termine alla stessa ora del giorno successivo. Se inizialmente il settore dei trasporti non era stato incluso nella mobilitazione, i sindacati hanno poi deciso di escludere solo il comparto ferroviario, mantenendo attivo lo sciopero per tutti gli altri settori, compreso il personale del ministero della Giustizia e quello sanitario.
Le motivazioni dello sciopero
Le ragioni alla base di questa mobilitazione sono profonde e complesse. Secondo i leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, la protesta è una risposta alla recente manovra economica del governo, che prevede una riduzione del debito pubblico attraverso tagli alla spesa sociale anziché mediante una riforma fiscale strutturale. Durante un incontro a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Landini ha sottolineato la necessità di cambiare questa “tendenza non più accettabile”.
Le critiche da parte dei sindacati si concentrano sul fatto che i tagli previsti colpiranno in modo particolare i settori della sanità, dell’istruzione e dei servizi pubblici, creando così una situazione di crescente precarietà per milioni di lavoratori e per il sistema sociale nel suo complesso. La Cisl, un altro importante sindacato, ha scelto di non aderire a questa mobilitazione, evidenziando un’ulteriore frattura all’interno del panorama sindacale. Il segretario generale Luigi Sbarra ha descritto l’incontro con il governo come positivo, ma ha avvertito che restano ancora molte questioni irrisolte.
Chi si fermerà e chi continuerà a lavorare
La partecipazione allo sciopero generale del 29 novembre sarà ampia, interessando quasi tutti i settori. La Uil Scuola Rua ha già confermato l’adesione del personale scolastico, mentre nel settore sanitario, medici e professionisti della salute parteciperanno attivamente alla protesta. Andrea Filippi, segretario nazionale della Fp Cgil, ha dichiarato che la mobilitazione contro quella che viene definita “la peggiore legge di bilancio degli ultimi 30 anni” è fondamentale per rivendicare diritti e risorse adeguate.
Anche il settore dei trasporti subirà un significativo blocco, con fermate per i mezzi di trasporto pubblico locale e aereo, mentre il personale delle autostrade si fermerà dalle 22 di giovedì 28 alle 22 di venerdì 29 novembre. Tuttavia, i treni circoleranno regolarmente, poiché il settore ferroviario è stato escluso dalla protesta dopo l’intervento del Garante della mobilitazione.
Impatti sul trasporto e sulla mobilità
Nonostante l’esclusione del settore ferroviario, il 29 novembre si preannuncia un giorno di disagi per molti cittadini. I mezzi di trasporto pubblico locale, come autobus, tram e metropolitane, saranno a rischio di fermo, con variazioni degli orari a seconda delle città. Anche il trasporto aereo subirà conseguenze, con possibili cancellazioni e ritardi, dato che molte sigle sindacali, tra cui Ost Cub Trasporti e Flai Trasporti e Servizi, hanno confermato la loro adesione allo sciopero.
In aggiunta, le navi e i traghetti che collegano le isole maggiori con il continente potrebbero subire cancellazioni, con l’avviso di una possibile sospensione già un’ora prima delle partenze programmate. Questo creerà ulteriori disagi per i viaggiatori e potrebbe influenzare anche le attività commerciali e turistiche nelle aree colpite.
La posizione del governo
Il governo, rappresentato dal vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, ha espresso preoccupazione per i potenziali disagi causati dallo sciopero. Salvini ha avvertito che se dovesse ripetersi una situazione di “sciopero selvaggio”, come accaduto in precedenti occasioni, potrebbe intervenire per garantire la continuità dei servizi essenziali. La sua posizione è chiara: la tutela dei diritti dei cittadini e la necessità di mantenere operativi i servizi pubblici sono priorità fondamentali.
In un contesto di crescente tensione sociale e di incertezze economiche, lo sciopero generale del 29 novembre rappresenta un momento cruciale per il dialogo tra governo e sindacati, un’opportunità per affrontare le problematiche che affliggono il mondo del lavoro e la società nel suo complesso. Mentre la mobilitazione si avvicina, i riflettori saranno puntati su come si evolveranno le dinamiche tra le parti coinvolte e quali misure concrete verranno adottate per rispondere alle esigenze dei lavoratori.