L’ora legale ci fa davvero risparmiare? Scopriamolo insieme

Entra in vigore l’ora legale e ciò comporta giornate con più luce, ma il cambio dell’ora ha un effettivo risparmio energetico?

Cambio delle lancette dell'orologio
Cambio delle lancette dell’orologio (Retididedalus.it)

Ogni anno si sollevano molteplici dubbi sull’introduzione dell’ora legale, per permettere di avere più luce durante il giorno e di risparmiare sull’energia elettrica. Diversi paesi nel mondo hanno scelto, ormai già da qualche anno, di adottare l’ora legale per tutto l’anno. Eppure, nonostante i numerosi dibattiti, l’Europa è ancora divisa su questo punto di vista.

Ogni volta, infatti, si parla di mantenere l’orario estivo per tutto l’anno, e invece ecco che, a ottobre, riportiamo indietro le lancette e torniamo all’ora solare. Cosa comporta un cambiamento del genere? È un vantaggio mantenere l’ora estiva, quindi non quella naturale? Scopriamo se c’è effettivamente un risparmio energetico.

Ora legale, si ha un effettivo risparmio energetico: facciamo due conti

Entrata dell'ora legale di primavera
Entrata dell’ora legale di primavera (Retididedalus.it)

Ogni volta che cambia l’orario, in Europa si fanno dei conti per cercare di capire il risparmio effettivo. Eppure, quasi ogni paese sposta nuovamente le lancette. In questo 2024, l’ora legale entra in vigora a partire dal 31 marzo, giorno che combacia con la Pasqua. Introdotta nei primi anni del 1900 in Inghilterra per favorire le fabbriche di carbone, gli altri paesi europei si sono poi adeguati nel corso degli anni.

In Italia è entrata in vigore a partire dal 1965, per aiutare le aziende a risparmiare corrente nel pomeriggio. Non a caso, l’ora legale permette di sfruttare la luce naturale per più tempo, facendo calare il buio più tardi. In realtà, di conti se ne sono fatti tantissimi nel corso del tempo, e non ci vuole un genio per capire che, avendo più luce naturale a disposizione, si risparmia moltissimo in termini di costi energetici.

Ad esempio, nel 2023 l’ora legale ha permesso di risparmiare circa 370 milioni di kWh, l’equivalente dei consumi di 140 mila famiglie. Parliamo di 90 milioni di euro di risparmio, dunque i benefici dell’ora legale sono sotto gli occhi di tutti. Tra l’altro, ne giova anche l’ambiente, oltre alle nostre tasche, perché si ha un minor consumo di emissioni, con una riduzione di 180 mila tonnellate di CO2.

Perché l’ora legale non si applica in modo definitivo tutto l’anno

La società Terna ha calcolato un risparmio di oltre 2 miliardi di euro negli ultimi 20 anni. Dunque, mantenere l’ora legale significherebbe risparmiare miliardi di euro sui consumi dell’elettricità, guadagnando ben 147 ore di luce naturale. Ne giova l’intera Comunità Europea, con un guadagno annuo dello 0,34% sull’energia. Ma allora, perché non si applica l’ora legale definitivamente?

In molti sono contrari, perché in questo modo si toglie un’ora di luce alla mattina presto. Per l’agricoltura, ad esempio, è controproducente, nonostante i grandi risparmi anche in questo settore. Inoltre, è stato calcolato che solo una parte delle famiglie beneficerebbe del risparmio dato dall’ora legale. Ci sono tante famiglie e tanti lavori, infatti, che necessitano di luce al mattino.

Sono numerose le iniziative per mantenere l’ora legale tutto l’anno, promosse anche da enti importanti, come la Società Italiana di Medicina Ambientale. L’ora legale permette al paese di risparmiare grossi consumi di energia, risparmiando 180 milioni di euro ogni anno, tagliando anche tonnellate di emissioni. Ma non è solo una questione di risparmio energetico.

È anche una questione di salute, i cambi di orario comportano dei cambiamenti nel ritmo circadiano delle persone, con ripercussioni negative sulla salute. Secondo i calcoli effettuati da un team dell’Università di Stoccolma, si assisterebbe al picco di infarti (+4%) proprio nel corso della prima settimana dopo l’entrata dell’ora legale, rispetto a tutto il resto dell’anno. Inoltre, in questo giorni ci sarebbero più incidenti in strada e maggiori problemi di sonno.

Impostazioni privacy