I libri possono cambiare il mondo e questi ne sono la prova concreta

Se esistono dei libri in grado di cambiare il mondo quali sono e qual’è la prova concreta che possiamo rintracciare oggi nelle loro pagine? 

Libri sul mondo di Wislawa Szymborska Benjamín Labatut e Chandra Candiani
Libri per “cambiare il mondo” (retididedalus.it)

C’è forse un motivo per cui la lettura di alcuni libri ha generato un sentiero percorso da gran parte delle persone che hanno popolato il nostro pianeta sin dai tempi antichi?

Ancor prima che si sviluppasse l’industria culturale, e che si desse gradualmente forma al processo di serializzazione degli archetipi, questi ultimi hanno forgiato e continuato a riempire l’immaginario collettivo, fornendo all’umanità prove concrete, o meno, sulla possibilità non solo di vedere ma anche di osservare e analizzare il mondo per quello che è.

I libri possono cambiare il mondo? Nelle loro pagine c’è una prova concreta

Copertina di uno dei libri su mondo natura e cervello umano
“A wild mind” A. Bariselli (retididedalus.it)

Quando si legge molto spesso non si è costretti a ignorare quel che accade attorno a noi, esponendosi a fatti e a ideologie, e di conseguenza, dando forma al nostro giudizio critico. Probabilmente, leggendo alcuni libri non avremo il potere di cambiare il mondo, ma quantomeno potremmo far tesoro della consapevolezza derivata dalla loro lettura per agire sulla nostra vita, e dunque su quella parte di realtà che ci riguarda più da vicino e che può interagire, essa stessa, direttamente con il resto del mondo.

Queste osservazioni – e consecutive forze agenti del singolo sul mondo – non riguardano, in senso stretto, soltanto quei libri che si dedicato alla divulgazione da una prospettiva giornalistica – come accade ora, ad esempio, con la nuova edizione del Premio Vero – ma, soprattutto, a quei libri che da immemore tempo hanno ampliato lo sguardo del lettore, o dell’oratore (si pensi ad Omero) iniziandolo a una visione più ampia, collettiva.

Oltre, dunque, alle prove di tale visione rintracciabili spaziando il più possibile, dal presente al passato, nella lettura dei grandi classici: come – ad esempio, e solo per citarne alcuni – l’Iliade e l’Odissea, i Dialoghi di Platone, “Frankenstein” di Mary Shelley e le opere di Jane Austen, Virginia Woolf e delle sorelle Brontë.

O ancora: “La Divina Commedia di Dante”, “Se questo è un uomo” di Primo Levi, “Les fleurs du Mal” di Charles Baudelaire, i gialli di Agatha Christie e di Sir. Arthur Conan Doyle, “Le metamorfosi” di Kafka, George Orwell con “1984” e “La fattoria degli animali”, le letture di Karl Marx e Carl Gustav Jung o, ancora, gli universi racchiusi nelle aperte pagine dei Premi Nobel per la letteratura, come Wislawa Szymborska e Grazia Deledda.

Quali libri possono cambiare il mondo nel 2024

Se le letture per ragazzi fanno bene anche agli adulti, potendo sfatare – così – il mito riguardante l’esistenza di un’età prestabilita per approcciarsi ad alcuni testi, “La via dell’artista. “Come ascoltare e far crescere l’artista che è in noi” di Julia Cameron si presenta come un’ottima lettura che, nella contemporaneità, ripercorre il nostro primo impulso verso il disegno.

La scrittrice amplia con il suo lavoro la ricerca interiore del lettore con l’obiettivo di diluire i suoi sensi di colpa nella società contemporanea in acque colorate. Un quadro che si riscontra similmente in quanto accade anche in un’altra opera, “L’atto creativo: un modo di essere” di Rick Rubin.

Mentre tra gli altri esempi di libri che potrebbero farci riflettere a lungo sulla nostra interiorità, agendo dunque sul nostro sguardo e quanto sulle nostre azioni, vi sono “Quando abbiamo smesso di capire il mondo“di Benjamín Labatut, “Questo immenso non sapere” di Chandra Candiani oppure “Elogio dei sogni” di Wislawa Szymborska.

In ultimis si possono citare – invece – i libri di Andrea Biselli, come il suo ultimo “A wild mind. Un viaggio nelle connessioni tra cervello e natura guidato dalle neuroscienze. Per immaginare una vita più umana” (2024 edito da “Rizzoli”) o, ancora, in conclusione: “Il coraggio di non piacere. Liberati dal giudizio degli altri e trova l’autentica felicità” di Ichiro Kishimi.

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